CHIAMA
Il Tribunale di Cosenza, nell’accogliere il ricorso di chi scrive, respinge la domanda dell’ex coniuge, tesa ad ottenere la modifica delle condizioni patrimoniali e personali fissate dal giudice italiano in sede di divorzio, ritenendo nel caso di specie competente il Tribunale cantonale svizzero.
I due coniugi, cittadini italiani dimorati in Svizzera, avevano in un primo momento condiviso il radicamento della giurisdizione italiana per la causa di divorzio, destinata così a spiegare effetti anche nel paese straniero di ubicazione. In un secondo momento l’ex coniuge, questa volta in maniera unilaterale, ha inteso adire lo stesso Tribunale italiano, sollecitando un nuovo assetto patrimoniale e personale dei figli minori, modificativo dell’originario accordo. Il coniuge convenuto, contrario peraltro ad ogni modifica, eccepisce la titolarità a decidere della magistratura elvetica: l’Organo italiano adito accoglie la difesa e declina la propria giurisdizione, in favore del Tribunale cantonale svizzero, ritenendo i due passaggi processuali connotati da apposita autonomia. Ai sensi della Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961, resa esecutiva con L. 24 ottobre 1980, n. 742, ed oggi sostituita dalla Convenzione dell’Aja del 19 ottobre 1996 -resa esecutiva con L. 18 giugno 2015, n. 101-, non operando l’ipotesi del consenso ex art. 10, la giurisdizione deve essere radicata presso il luogo di dimora abituale della famiglia. Non operano, del pari, le deroghe alla giurisdizione sancite dall’art. 12 del Regolamento UE N° 2201/2003, correlate in detta evenienza alla nazionalità del minore, che presuppongono l’intervenuto consenso o anche la natura meramente incidentale della domanda, se inerente un giudizio principale esperito dinanzi ad un Tribunale italiano (Tribunale di Cosenza, Ordinanza RGV 2251.2022 del 4/10/2022).
Studio Legale Avvocato Francesco Noto Cosenza Napoli